Lotito: “Sarri all’epoca si dimise perché non c’erano più le condizioni per colpa dell’ambiente e non della società”. Sarri: “Le dimissioni dovevo darle dopo il 2° posto e quel mercato estivo che mi aveva deluso”. Chi è più credibile dei due?
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L’avventura laziale di Igor Tudor è durata meno di 3 mesi, ma sono stati 79 giorni di veleni, di liti con i giocatori, di scontri con la società e di rapporti tesi con una tifoseria che non lo ha mai amato e che gli ha dato l’addio nel modo peggiore possibile…
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Come fece Inzaghi nel 2016 dopo il divorzio con Bielsa, anche Baroni dopo le dimissioni di Sarri e Tudor ha ccettato una squadra che nessuno voleva allenare, in una piazza in guerra contro la società. E il miracolo si sta ripetendo…
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Il progetto-Tudor è andato in frantumi in meno di 80 giorni. Ora il problema non è chi sarà il nuovo allenatore, ma che la Lazio continuerà ad essere gestita da personaggi come Lotito e Fabiani, inadeguati per questa piazza…
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Quella Tra Igor Tudor e la Lazio è una storia nata male: un rapporto mai decollato con la squadra e i tifosi, ma anche una distanza abissale tra le idee del tecnico e quelle della società sulla costruzione della Lazio del futuro…
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Il problema non è la permanenza o meno di Tudor, oppure l’arrivo di Italiano o di Klose. Il problema è che siamo davanti all’ennesimo compromesso spacciato per progetto. Come l’estate scorsa con Sarri…
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Dalle fanfare sullo Stadio Flaminio e le promesse di un futuro radioso, in poche settimane siamo passati al caos: le accuse e le minacce ai “calciatori mercenari” e l’assenza di certezze sul futuro…
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Un allenatore assunto meno di 3 mesi fa che è già in bilico, Kamada che doveva essere uno dei pilastri della nuova Lazio che ha salutato tutti per andare nella quinta squadra di Londra e zero idee su cosa fare e con chi…
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Tra casi irrisolti, gente che vuole andare via e una lista di cessioni e acquisti corposa presentata da Tudor a Lotito, la Lazio che verrà è un enorme punto interrogativo. A partire proprio dal nome dell’allenatore…
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Arrogante e presuntuoso come il suo datore di lavoro, perfetto per fare cassa vendendo i migliori e per completare l’opera di ridimensionamento e “mediocrizzazione” della Lazio
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Il motto in casa Lazio è RIPARTIRE! Ma per andare dove, con quali soldi, giocatori e con quale progetto (ammesso che sia mai esistito) non si riesce a capire. A partire dalla conferma di Tudor oltre giugno 2025…
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Buttando l’ennesima vittoria nei minuti finali, la Lazio dice addio ai residui sogni di centrare in extremis la qualificazione alla Champions League. L’obiettivo stagionale è stato fallito ma, come sempre, nessuno si assumerà la colpa o chiederà scusa per gli errori commessi…
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Sospesa tra la nostalgia per un passato probabilmente irripetibile e un presente che piace a pochi, la Lazio prova a guardare avanti, ma il futuro spaventa più del presente…
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L’Olimpico di oggi non aveva nulla a che vedere con il teatro dei nostri sogni del 12 maggio del 1974. E l’unica cosa MERAVIGLIOSA erano i laziali e il ricordo del passato…
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“La Lazio non aveva una rosa da secondo posto e non è strutturata per lottare alla pari con le altre grandi”. Tudor ieri ha detto quello che diceva Sarri. Verità scomode che hanno spinto la parte del mondo Lazio che non accetta la realtà a crocifiggere il “comandante”…
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