Lo stadio vuoto è utopia, un treno passato che non ripassa. Ma una tifoseria decisa a contestare veramente un gesto forte lo farebbe ora. Ad esempio, “prima di cacciare moneta e fare l’abbonamento vogliamo vedere il cammello”, ovvero che squadra fai e se accontenti Sarri…
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Sergio Cragnotti diceva sempre: “Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio”. Giusto, sacrosanto. Ma dovrebbe essere altrettanto sacrosanto aggiungere una postilla a quella frase: “Chi non ama la Lazio, non può gestire la Lazio”.
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In una classifica fatta rapportando il numero degli abbonati al bacino d’utenza di tifosi potenziali (quello del report ufficiale con cui la Lega assegna parte della quota dei diritti TV) esce una classifica sorprendente…
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Oggi scatta la campagna abbonamenti e lo slogan “ESSERE LAZIALI” che trae ispirazione dalla scenografia della Nord nell’ultimo derby è bellissimo ma è l’antitesi del modo di essere di Lotito. Quello del “dare moneta vedere cammello”…
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Finito il campionato, due settimane di chiacchiere e proclami ma di NULLA ASSOLUTO. Niente annuncio di un nuovo DS, ancora attesa per la campagna abbonamenti e chiaramente niente acquisti. Che differenza con il passato…
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Dopo anni di durissima contestazione e di diserzione che aveva portato dalle 52.000 presenze di media a partita nell’Olimpico pre Lotito al minimo di 20.000 spettatori a incontro, questa stagione sta segnando un’inversione di tendenza, un ritorno al passato…
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Oggi è l’anniversario di Lazio-Vicenza e di quel gol di Fiorini che ha cambiato la storia della Lazio e tra due giorni apre la campagna abbonamenti. Due avvenimenti all’apparenza slegati ma che mi hanno portato a fare delle considerazioni su presente e passato
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