Tutti i numeri e i record di “Re” Ciro

Da anni Ciro immobile viene massacrato dalla critica, a volte addirittura offeso o umiliato. Ma lui a chi lo attacca non regala né battute al veleno né post di fuoco sui social, ma solo un sorriso.
Come ha fatto sabato sera a Salerno dopo la doppietta che lo ha riportato in vetta alla classifica dei cannonieri.
“Io sono Campione d’Europa. I miei numeri parlano chiaro. Non ho bisogno di rispondere in televisione e sui social, non vado appresso a queste cose. Il tabellone dice che ho fatto due gol all’Europeo, 140 in Serie A con la Lazio, ho vinto l’Europeo, la Scarpa d’Oro, ho vinto tre volte la classifica marcatori. Sono cose che parlano da sole, non c’è bisogno di fare polemica”.
Perché questo è Ciro Immobile, un ragazzo sereno che è rimasto umile nonostante i numeri della sua carriera lo accostino a gente come Messi e Lewandowski, sullo stesso livello nelle ultime 6 stagioni al pluri pallo d’Oro Cristiano Ronaldo.
Ciro lo sa che il Pallone d’Oro non lo vincerà mai, che non avrà mai neanche gli zeri di Cristiano Ronaldo e di Leo Messi nel suo conto in banca, ma sapendo da dove è partito non prova alcuna invidia per i successi economici e sportivi degli altri.
Lui sorride, sempre e comunque, perché il calcio gli ha cambiato la vita e quel sì detto alla Lazio nell’estate del 2016 ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera.
Già, perché dopo aver lasciato l’Italia per provare l’avventura all’estero, dopo Dortmund e Siviglia aveva rischiato di cadere nel dimenticatoio, di finire sui libri di storia come una “meteora” o come una delle tante promesse non mantenute nella storia del calcio, italiano e non.
Invece, grazie a quel matrimonio con la Lazio e all’incontro con Simone Inzaghi che lo aveva fortemente voluto dopo la decisione da parte della società di non rinnovare il contratto a Miro Klose, Ciro è entrato nella storia dalla porta giusta, quella che regala l’immortalità calcistica.
Già, perché i numeri non sono tutto in uno sport come il calcio in cui le statistiche a volte hanno un peso relativo o non fotografano la realtà, ma parlando di attaccanti i numeri sono tutto o quasi.
Perché un attaccante viene valutato in base ai gol segnati. Solo quello conta e solo quei numeri dovrebbero essere presi in considerazione.
Questo vale per tutti ma, a quanto pare, in questo strano paese per Ciro Immobile non bastano neanche i numeri per essere celebrato come merita o, quantomeno, per non essere massacrato dalla critica, da chi dice o scrive che all’Italia di Mancini per essere perfetta manca solo un vero centravanti.
Critiche ingiuste e anche offensive oltre che immotivate, perché i numeri di Ciro Immobile dicono che lui non solo è un centravanti vero, ma che è addirittura uno dei più grandi della storia del calcio italiano.
E allora, visto che lo fanno in pochi, li elenchiamo noi tutti i numeri da record di Ciro Immobile.
Con tre successi nella classifica dei cannonieri di Serie A, è secondo solo a sua maestà Gunnar Nordahl, il bomber del grande Milan degli anni Cinquanta capace di vincere la classifica dei cannonieri per 5 stagioni consecutive.
Dietro Nordahl, c’è Ciro Immobile, che vincendo la classifica dei cannonieri in questa stagione si isserebbe da solo al secondo posto staccando Michel Platini, Paolo Pulici, Roberto Pruzzo, Gigi Riva e Beppe Signori che sono appaiati a lui a quota 3.
Nelle sei stagioni con la maglia della Lazio in campionato ha segnato gli stessi gol di Cristiano Ronaldo e solo Leo Messi (163) e Robert Lewandoswki (179) hanno saputo fare meglio di lui.
E in queste ultime sei stagioni, solo Ciro, Mohamed Salah e Robert Lewandowski hanno segnati almeno 15 gol ogni anno. Messi in questo campionato con il Psg è a quota 1 e Cristiano Ronaldo con il Manchester United è fermo a quota 8.
Insieme a Zlatan Ibrahimovic e Luca Toni, è l’unico giocatore nella storia del calcio italiano ad aver vinto la classifica dei cannonieri con due squadre diverse. Ed è l’attaccante che ha segnato più gol (36) in un campionato di Serie A, primato che divide con Gonzalo Higuain.
Insieme a Luca Toni (2005-2006) e Francesco Totti (2006-2007) è uno dei tre italiani che hanno vinto la Scarpa d’Oro. Ma Toni se l’è aggiudicata segnando 31 gol, Totti “appena” 26, mentre Ciro è arrivato a quota 36 in 37 partite.
Attualmente, con 172 gol realizzati è al sedicesimo posto nella classifica dei bomber all time del campionato di Serie A guidata da Silvio Piola, inarrivabile a quota 274.
È solo a 2 gol da Amadeo Amadei quindicesimo e a soli 16 gol dall’ingresso nella top ten dove al nono posto a quota 188 sono fermi Beppe Signori e Alessandro Del Piero.
Con 140 gol segnati in Serie A con la maglia della Lazio è a soli 3 gol dal record di Silvio Piola e con 19 reti realizzate in Europa è ad un solo gol da Simone Inzaghi per diventare il bomber europeo più prolifico della storia biancoceleste.
È in testa alla classifica dei goleador all time della Lazio con 170 reti realizzate in 243 partite e primo anche nel rapporto tra partite giocate e gol realizzati, alla media di 0,699 gol a partita, davanti a Beppe Signori (0,651), Silvio Piola (0,654) e Hernan Crespo (0,657 ma in 2 sole stagioni).
Nonostante questi numeri, qualcuno continua a dire e a scrivere che la nazionale azzurra non ha un centravanti. Forse solo perché Ciro Immobile ha il difetto o la colpa di indossare la maglia della Lazio e non quella della Juventus, dell’Inter e del Milan.
Altrimenti sarebbe celebrato come uno dei più grandi di tutti i tempi, perché questo dicono i numeri della carriera di Ciro Immobile. E i numeri non mento mai, quando si parla di attaccanti e di gol segnati…
