05 Dicembre 2018
Peruzzi: "Mai pensato di lasciare la Lazio"
di Stefano Greco
Oramai è palese: c’è qualcuno che si diverte a gettare benzina sul fuoco, ad alimentare polemiche o addirittura a creare dal nulla polemiche o casi che tali non sono. Quando oggi ho letto di Peruzzi che stava meditando di lasciare la Lazio, conoscendo da una vita Angelo, il suo modo di essere e il suo modo di agire, sono caduto letteralmente dalle nuvole. Quindi, prima di rilanciare una voce o di nuotare nel mare delle polemiche biancocelesti, ho deciso di andare direttamente alla fonte. E quando l’ho contattato, la prima risposta è stata: “Ma dove l’hai sentita sta ca…ata?”.
Perché Angelo è così, puro e diretto, uno trasparente come una scatola di cristallo. Può piacere o no, può risultare simpatico a noi, ma lui è quello che si vede all’esterno, perché è incapace di indossare maschere o di fare facce di circostanza. E mai come questa volta, l’ho sentito arrabbiato e dispiaciuto per questa tempesta in un bicchier d’acqua, scatenata per giunta in un momento decisamente delicato.
“Stefano, tu mi conosci bene, ti pare che farei una cosa del genere e poi in un momento in cui la squadra sta in ritiro e ci sono già mille problemi? Non solo non ho deciso di farlo, ma non ci ho mai neanche pensato. Discorso chiuso e mi dispiace già che sia uscita una cosa del genere che non sta né in cielo né in terra”.
Già… Io mi auguro che il suo rapporto con la Lazio duri a lungo, magari per sempre, perché Angelo per me è una garanzia, oltre che un valore aggiunto addirittura un “Angelo custode”, come l’ho chiamato in un articolo di qualche mese fa. E conoscendolo bene, so che se mai un giorno decidesse di lasciare la Lazio, il primo a saperlo sarebbe il presidente della Lazio, ovvero colui che lo ha richiamato a Formello. Per una questione di rispetto personale, non solo dei ruoli.
Tra poco Angelo andrà in diretta a Lazio Style Radio e smentirà ufficialmente la cosa. Intanto, però, mi chiedo: a chi giova tutto questo? Perché tirare una bomba simile e per giunta in un momento così delicato? E per fortuna, poi, che sono io quello considerato “nemico della Lazio”… E invece sto qui a fare il pompiere, senza aver pensato neanche un momento di cavalcare una cosa del genere.